Repetto
Alessandro nasce a Genova nel 1830. Alessandro è un patriota
italiano reduce delle guerre risorgimentali italiane. Alla vigilia
dello scoppio della guerra di Secessione sbarca negli Stati Uniti e
seguendo gli ideali di libertà e fratellanza abbraccia la causa
antischiavista arruolandosi con il fratello Antonio tra le fila
dell'esercito nordista e più precisamente nel reggimento detto “
Garibaldi's Guards”. Questo è un reparto formato quasi
esclusivamente da combattenti italiani. Nel corso del conflitto
partecipa onorevolmente e diverse cruente battaglie. E' congedato con
onore ed ottiene dal governo federale, in cambio dei servigi resi
durante le ostilità, una cospicua somma di danaro. Si
trasferisce in California, dove a San Gabriel nei presi del fiume
Rio Hondo acquista un ampio
appezzamento di terreno. Sull'amena
collina ai piedi della quale si stende una fertile vallata
compresa tra i territori di Whittier e Los Angeles, Alessandro,
costruisce il suo Ranch. Qui si dedica quasi esclusivamente
all'allevamento degli ovini. Instaura ottimi rapporti con i
componenti delle tribù indiane dei Chippewa e degli Apaches con i
quali realizza le condizioni per una pacifica e duratura convivenza.
E proprio per rafforzare i rapporti di buon vicinato sposa una
donna indiana dalla quale ha un figlio. Intanto, nei pressi del suo
Rancho si fermano i primi carri di coloni i quali, attirati
dall'abbondanza di acque e dall'ottimo clima, iniziano a costruire le
prime baracche. Questo piccolo agglomerato di umili case di legno
rappresenta il primo nucleo della nascente cittadina che un giorno
verrà chiamata “Montebello City”. Alessandro, nella primavera
del 1874, è vittima di una estorsione perpetuata dal feroce bandito
Tibùrcio Vasquez. Si racconta che il fuorilegge in compagnia della
sua banda penetri furtivamente nella fattoria di Repetto e con
pistole alla mano gli intima di consegnargli 800 dollari. ( Importo
che a detta del bandito Vasquez sarebbe stato utilizzato per
finanziare la rivoluzione nel sud della California) Alessandro,
turbato dalla richiesta del bandito, afferma di non aver in casa un
importo così importante e quindi invita Vasquez a desistere dalla
criminosa azione. Il bandito, per tutta risposta obbliga Alessandro
a firmare un assegno e manda in città un nipote dello stesso
Repetto per cambiarlo. Vasquez ordina al giovane di tornare
presto, solo e con i soldi altrimenti avrebbe ucciso il suo datore
di lavoro. Il ragazzo, ottenuto il consenso da Repetto, raggiunge la
città e si reca alla Temple & Workman Bank di Los Angeles. Qui
il direttore Temple, insospettitosi dall'insolita richiesta manda a
chiamare lo sceriffo William R. Rowland il quale dopo un breve
interrogatorio del ragazzo viene a conoscenza del piano di Vasquez.
Immediatamente, il tutore della legge, raggruppa una dozzina di
uomini armati (deputy) e raggiunge il Ranch di Alessandro Repetto con
il preciso intento di fare irruzione nella fattoria e catturare il
pericoloso ricercato. Il giovane lavorante, preoccupato per la vita
dello zio Alessandro, rammenta allo sceriffo lo sciagurato patto
stipulato con Vasquez. Infatti gli accordi erano che il ragazzo
doveva tornare solo, presto e con i soldi. Lo sceriffo, pur di non
mettere in pericolo la vita dell'italiano, ordina al ragazzo di
andare a consegnare il danaro a Tibùrco Vasquez. Nel frattempo, la
banda dei malfattori, allertata dall'uomo posto di guardia, si rende
conto di essere stata scoperta. Vasquez, acciuffa il denaro e,
seguito dai suoi complici, si fa strada con pistole alla mano sino
al passo di Tejunga dove
fa perdere le proprie tracce. Comunque, a parte questo episodio,
Alessandro Repetto, non è certamente un eroe. Le cronache del tempo
non sono generose con il pioniere italiano. Infatti, è descritto
quasi sempre in modo negativo e poco rassicurante. In alcuni testi è
raffigurato come un uomo grasso e flaccido che a malapena si regge
sulle sue grasse gambe, incline al disordine e all'approssimazione
che vive con una donna selvaggia nel sudiciume e nella sporcizia.
Dal punto di vista morale è considerato uomo onesto e di grande
rettitudine ma che pecca di estrema avarizia e grande egoismo per
niente disponibile verso il prossimo. Il giorno della sua morte
avvenuta il 1885, Alessandro Repetto, non possiede neanche i soldi
per la propria sepoltura nonostante fosse proprietario di una
fattoria che il fratello Antonio vende alla sua morte per un importo
di 60.000 dollari. Alessandro, muore in completa solitudine e
nell'assoluto abbandono in un stanza del New Arlington Hotel dopo
aver rifiutato il ricovero al Sister's Hospital
giovedì 12 febbraio 2015
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