mercoledì 3 febbraio 2016

Il Linciaggio di Pietro Teofilo

Il 27 ottobre 1881 in località Black Canon nei pressi della cittadina di Gunnison nella omonima contea dello Stato del Colorado succede un  fatto di cronaca che ha come protagonista un italiano. Durante il completamento del tratto ferroviario Denver–Rio Grande, nel campo di lavoro denominato “Camp Hoblitzell”, vi sono alcune centinaia di immigrati italiani utilizzati come manovali nella posa dei binari. Il 1881 è  ricordato negli annali come un anno molto freddo tempestato da abbondanti nevicate e folate di gelidi venti provenienti dalle Rocky Mountains. Le condizioni di lavoro già dure e pesanti sono ulteriormente aggravate dalle avverse condizioni ambientali. Nonostante ciò, gli italiani, pur essendo malnutriti, sfruttati e malpagati riescono a compiere  in pieno il proprio dovere ricevendo in cambio offese e derisione. Ben presto comunque, la situazione diviene insostenibile anche perché  i salari vengono pagati con notevole ritardo  e spesso sotto forma di acconti ( condizioni  abbastanza difficili da gestire se non si conosce perfettamente la lingua inglese). Per queste ragioni alcuni uomini fra i quali Pete Theophil (Pietro Teofilo che nelle terre americane è considerato un “Ben” cioè un lavoratore straniero  immigrato in questo caso identificato  con l'inquietante dicitura di “Italiano BEN 61”) decidono di lasciare il lavoro. La mattina del 27 ottobre, Pete, si reca nella grande tenda-ufficio del colonnello William Hoblitzell, Contractor e suo datore di lavoro, e chiede che gli vengano saldati i  salari arretrati. Il superbo, arrogante e prepotente “anglosassone” Hoblitzell, offeso dalle richieste del “misero immigrato italiano” reagisce con sdegno  schiaffeggiandolo ripetutamente. Pete, non è affatto sorpreso da un così netto rifiuto del riconoscimento dei suoi diritti  e con  inusitata calma non  reagisce e  non si ribella.  Taciturno, ma con   il volto scuro di rabbia, abbandona l'ufficio e si reca nella sua tenda. Da sotto il pagliericcio della branda afferra la sua vecchia Colt 38 e si dirige di nuovo verso la tenda del colonnello. Giunto sull'uscio della grande tenda-ufficio, Pete, punta la pistola e spara un solo colpo in direzione del colonnello Hoblitzell. Il colonnello, colpito mortalmente al torace a un pollice dal cuore, stramazza a terra in una pozza di sangue.  Pete Theophil, minacciando con la pistola chiunque avesse avuto intenzione di fermarlo, abbandona Camp Hoblitzell e fugge a piedi nella prateria. Il giorno stesso dopo alcune ore di agonia Hoblitzell muore. La  Compagnia Ferroviaria e la Contea di Gunnisson, senza voler capire le ragioni del tragico assassinio mettono sulla testa di Pete una taglia di mille dollari.  Questo atto condanna a morte il povero Pete.

In poche ore una cozzaglia di avventurieri, rinnegati, bounty killer, pistoleri e cowboy, offuscati da fiumi di whisky di bassa qualità, si mettono sulle tacce del fuggiasco. Viene incendiata la prateria, si coprono tutte le piste e tutti i sentieri, si inviano guide esperte a seguire le tracce, si preparano corde con nodi scorsoi ma del fuggiasco nessun segno. Pete, intanto, nel suo rifugio tra le siepi  al riparo del gelido nevischio, mangia un tozzo di pane e pensa con nostalgia alla sua Italia e in particolare alla sua solare Puglia.  Egli è perfettamente conscio di rischiare l'impiccagione. La stanchezza e l'ansia  vincono le ultime resistenze del vigile e circospetto  Pete il quale, malinconicamente, si lascia prendere dal  sonno. Il giorno successivo, dopo una breve caccia all'uomo,  Pete, è catturato dallo sceriffo Yule e dai suoi due aiutanti Smith e Albright. Lo sceriffo Yule, uomo esperto e capace ma di indole pacifica  durante il ritorno a Hoblitzell ha un conflitto a  fuoco nel corso di un  agguato messo in atto da  alcuni uomini. Gli assalitori, sicuramente  agitatori e  uomini fidati del colonnello Hoblitzell, sono fermi nell'intenzione di   sottrarre il prigioniero allo sceriffo per far giustizia sommaria sul posto. Fortunatamente, l'esperto  Yule,  aiutato da Smith e Albright riesce a scampare il  pericolo e  a far perdere le sue tracce. Quello  stesso pomeriggio i tre uomini di legge, Yule, Smith e Albridge  con il loro prigioniero attraversano la Main Street di Gunnison City dove, in modo  timido e discreto, riescono  a portare  Pete nella prigione della città. Qui lo  sceriffo Clark, freddo, distaccato e per nulla collaborativo, aiutato dai suoi vice mette  alle caviglie di Pete  delle grosse catene di ferro e quindi lo sbatte in un angusta cella. Ormai la notizia della cattura di Pete si è sparsa per tutta la contea tanto che in poco tempo  giungono in città centinaia di uomini  infuriati che hanno voglia di “giustizia”. Lo sceriffo Clark, con poca convinzione, cerca di calmare la folla dichiarando che al prigioniero gli sarebbe stato garantito il  giusto processo e nella stessa  circostanza  chiede alla cittadinanza che alcuni  volontari si mettessero  a guardia della prigione a protezione di  Pete.  Durante la notte un gruppo di uomini armati ed incappucciati, spacciandosi per i volontari di Gunnisson,  fa irruzione nella prigione e immobilizzano lo sceriffo Clark, il quale ad onor del vero non oppone grande resistenza. Gli uomini prendono in consegna  il povero Pete e lo portano via di forza.. Non vi sono testimonianze di ciò che succede dopo la cattura. L'unica cosa che si può aggiungere è che il resto di questa triste  storia è scritta sul corpo lacerato del povero Pietro Teofilo e sulle tracce insanguinate lasciate sulla  neve. Quelle scie  grigie di neve ghiacciata striate di rosso sangue    indicano che il corpo di Pete, prima di essere appeso come un maiale macellato, è stato trascinato  per tutta la notte trascinato con un  cappio al collo lungo le strade della città. E' mezzogiorno, lo sceriffo Yule e i suoi aiutanti lasciano mestamente la città mentre il corpo di Pete è ancora penzolante sulla Tumichi Avenue davanti alla stalla di Kelmel & Allison.

Quel feticcio appeso è il “giusto” monumento all'inquietante efficienza della giustizia a Gunninson City in Colorado nel 1881.