domenica 11 novembre 2012

Cardis Luigi e la sua guerra sul Rio Grande


Il Rio Grande segna il confine a sud tra gli Stati Uniti e il Messico. Questo territorio, in passato, è sempre stato caratterizzato da sanguinosi scontri tra i coloni americani e le popolazioni autoctone. Qualsiasi occasione era buona per mettere mani alle armi. Anche lo sfruttamento delle risorse del fiume erano fonte di continue lotte. In ogni caso per un certo periodo di tempo sia i messicani che gli americani convivevano tranquillamente arricchendosi con il commercio. Essi utilizzavano il corso del Rio Grande per trasportare le merci da El Paso a San Elizario oltre a beneficiare delle ricche risorse dei circostanti laghi salati. Anche Luigi Cardis, piemontese di nascita, che viveva in Messico utilizzava questo grande dono della natura per la sua attività mercantile, Luigi, si era stabilito a El Paso County in Texas nel 1860, aveva sposato una giovane donna messicana e con tempo era diventato un importante uomo politico locale. Luigi è' un capo carismatico ampiamente riconosciuto della comunità messicana che lo rispetta e lo ama. Purtroppo, nello stesso periodo appare sulla scena di questo selvaggio territorio un ambiguo personaggio che mette in crisi la pace della contea. Si tratta di Charley Hovard appena eletto giudice della contea di El Paso. Questo losco individuo, intravede la possibilità di guadagnare facilmente sulla pelle della popolazione messicana. Con la complicità dell'avvocato G. Zimpleman acquista alcune concessioni di terreno che non hanno alcun valore a ridosso del Rio Grande e le trasforma in zone di deposito di sale a proprietà privata. In questo modo costringe i messicani che volessero raccogliere del sale o a limite a passare per quei territori a pagare un caro pedaggio. Il giudice, pur di far rispettare la "sua legge" non ha remore ad intimidire la popolazione con violenze, prepotenze, prevaricazioni e minacce. I messicani di entrambi i lati del Rio Grande si ribellano. Luigi Cardis, memore della sua passata esperienza militare quale capitano dell'esercito di Garibaldi, si fa portavoce del malessere della popolazione e cerca di trattare con il giudice. Ma le parole non sono sufficienti a far cambiare idea agli speculatori, pertanto, Luigi si mette a capo di un piccolo esercito di circa cento uomini armati e contesta al giudice Hovard la proprietà di quei terreni. La situazione è incandescente. Il quotidiano vivere della contea è ormai segnata da duri conflitti a fuoco tra i messicani guidati dal "Caballero Louis "Cardis e i pistoleros assoldati da Hovard. Agguati lungo i sentieri del sale, violenze sulle donne e gratuite uccisioni di peones sono all'ordine del giorno. I due personaggi, ormai acerrimi nemici, sono i protagonisti della guerra detta "Salt War" che si protrae per diversi anni sino al settembre del 1878 quando il giudice Hovard armato di fucile a doppia canna affronta Luigi nei pressi di S. Shultz Street e lo fredda con due pallettoni sparati a bruciapelo. L'episodio fa scattare l'ira della popolazione messicana che vuole la testa del giudice Hovard il quale pur di salvare il collo lascia la città e si rifugia in Nuovo Messico. Qui, dall'alto della sua posizione di giudice della contea chiede al governatore di mandare un battaglione di Rangers del Texas per sedare la rivolta. Il governatore lo accontenta e una compagnia di venti Rangers comandati dal tenente Tays raggiunge la zona favorendo il ritorno di Hovard e proteggendo i terreni dello stesso. Ma la popolazione messicana non si fa intimidire dalla presenza dei Rangers. Immediatamente si forma un gruppo di circa trecento messicani armati di tutto punto che, pur di onorare la non vana morte del loro leader Luigi Cardis, riprendono la lotta. Essi, chiedono, in cambio della fine delle ostilità, l'arresto e la condanna a morte del giudice Hovard. Il tenente Tays, comandante della compagnia dei Rangers non riesce a tenere a bada i rivoltosi i quali durante una trattativa, con uno stratagemma, riescono a disarmare i Rangers e a catturare il giudice Charley Hovard insieme ai due suoi fidati compari: Adkinson e McBride. I tre uomini, senza alcun processo, sono immediatamente impiccati e i loro corpi mutilati vengono gettati nei pozzi del circondario. Al termine del macabro rito, con il quale la popolazione vendica l'assassinio dell'italiano Luigi Cardis, i messicani, come per incanto spariscono al di là del Rio Grande. Luigi Cardis, l'italiano di Francklin nella contea di El Paso, muore nelle selvagge terre della frontiera americana, pur di difendere l'ideale di libertà e di giustizia

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